Le nuove tecnologie stanno fermando ladri e i falsari
I nuovi strumenti delle autorità consentono di contrastare i crimini d’arte
Il mercato dell’arte è un’industria multimiliardaria che deve prevenire con ogni mezzo l’azione di ladri e falsari.
La polizia, le forze di sicurezza, i musei e i collezionisti devono quindi tenersi aggiornati sugli ultimi sviluppi della tecnologia e sui suoi mezzi, che possono aiutare a sventare i crimini d’arte.
Tra le novità tecnologiche emerse a supporto del settore della sicurezza per l’arte è la blockchain: utile per l’autenticazione delle opere d’arte digitali.
Le piattaforme che si basano sulla tecnologia blockchain proteggono i dati relativi alle opere, rendendo la contraffazione molto più difficile per i falsari.
Dopo il saccheggio dei musei iracheni, durante l’invasione statunitense del 2003, la società inglese SmartWater, che fornisce sistemi di sicurezza ad aziende e siti storici, ha sviluppato una tecnologia per salvaguardare i musei iracheni.
Si tratta di liquidi invisibili da applicare sulle opere d’arte. Vengono codificati con i dati relativi alla merce rubata e si mostrano solo alla luce ultravioletta.
Oggi, quasi 300.000 opere d’arte nell’Iraq Museum di Baghdad e nel Museo Slemani di Sulaimani sono stati trattati con il liquido e SmartWater punta ad estendersi a più musei del Medio Oriente.
L’Interpol ha lanciato un’app gratuita, ID-Art, che permette a galleristi e collezionisti di creare il proprio inventario di opere d’arte in caso di furto.
Tra gli innovativi mezzi di gestione e protezione delle opere d’arte c’è Art Rights, che aiuta a proteggere le opere, fisiche o digitali, offrendo la possibilità di creare un archivio digitale completo e professionale attraverso il servizio di ART MANAGER.
Il software gestionale di Art Rights permette di gestire le opere tramite tecnologia Blockchain, per creare e tenere sempre aggiornato lo Storico.
Con un abbonamento annuale ogni artista potrà creare il proprio archivio in totale sicurezza: nessuna informazione o documento infatti verrà mai reso pubblico, se non condiviso dall’utente stesso con permessi temporanei.
L’Artista può inserire tutte le opere create, aggiungendo le informazioni e creando Certificati di Autenticità senza ulteriori costi.
Art Rights offre così all’Artista, al Collezionista e al Professionista la possibilità di creare il proprio Passaporto dell’opera d’arte, grazie all’Attestato Art Rights all’interno del quale è possibile inserire tutte le informazioni sull’oggetto, dal valore alla movimentazione, senza dimenticare Condition Report e le molte altre attività che sono parte della vita dell’opera.
Grazie all’Archivio Digitale completo e sempre aggiornato è così possibile digitalizzare le informazioni sulle proprie opere, gestirle, proteggerle e valorizzarle al meglio con Art Rights.
L’atteso ritorno di Art Basel e le vendite registrate.
La regina delle fiere d’arte torna con piú di 270 stand da tutto il mondo e vendite milionarie.
Appena una settimana fa ci siamo lasciati alle spalle il ritorno in presenza nelle fiere d’arte con Miart Milano. Appena il tempo di prendere il treno con destinazione la Svizzera per Art Basel.
Dopo i primi giorni dedicati ai VIP nella varie declinazioni di “rilevanza”, ai professionisti e alla stampa riapre oggi – 24 settembre – Art Basel, la fiera più prestigiosa per il collezionismo d’arte, visitabile fino al 26 settembre.
La cittá di Basilea è viva – ora piú che mai – pronta ad accogliere in modo ordinato e sicuro collezionisti, professionisti e art lovers: basta un braccialetto ritirato al Covid Center mostrando Green Pass o un tampone effettuato nelle ore precedenti per accedere a musei e fiere sparse per tutti i gusti.
E nonostante quest’anno le restrizioni abbiano bloccato l’arrivo di collezionisti statunitensi e asiatici, durante le giornate dedicate agli appuntamenti VIP sono state registrate numerose vendite degne di nota da parte degli oltre 270 stand presenti, 20 dei quali allestiti da gallerie italiane del calibro di Raffella Cortese, Massimo De Carlo, Galleria Continua e Massimo Minini.
Tra queste spiccano le cifre raggiunte dalla galleriaHauser & Wirth, che ha venduto il dipinto Il poeta di Philip Guston per $ 6,5 milioni e una scultura in acciaio e rame di David Smith per $ 5,5 milioni.
Nella sezione Untitled della fiera, dedicata alle opere oversize – un gioiello della kermesse curata per il primo anno da Giovanni Carmine – un museo europeo ha acquistato dalla galleria Thaddaeus Ropac l’opera pittorica Rollings (Salvage) di Robert Rauschenberg per $ 4,5 milioni.
La Gladstone Gallery di New York ha invece venduto un dipinto di Alex Katz per circa $ 2 milioni di dollari e un Keith Haring per circa $ 5,5 milioni.
Vendite andate in porto anche per Galerie Perrotin che presenta in stand una grande installazione di Maurizio Cattelan che con i suoi “piccioni” guardiani ha conquistato ben piú di un collezionista.
Tra le celebri opere esposte in attesa di essere acquistate c’è il dittico Hardware Store di Jean-Michel Basquiat, offerto dalla galleria Van de Weghe per $ 40 milioni e considerato da Artnet il pezzo più costoso di questa edizione della fiera.
“È solo il primo giorno e abbiamo quasi esaurito lo stand“, ha affermanto David Maupin, co-fondatore della galleria Lehmann Maupin con sede a New York. “Gli europei sono tornati e comprano, e questo include anche le istituzioni. Ci siamo rimessi in contatto con i clienti di più di dieci anni fa“.
Tutto ciò non stupisce. Infatti, secondo il rapporto 2021 di Art Basel e UBS sul mercato dell’arte il periodo della pandemia, a differenza di altri scenari di crisi, ha visto nel 2020 un aumento dei milionari del 7% con un’ulteriore aumento del 32% della loro ricchezza.
In questo panorama favorevole, Art Basel si propone come importante opportunità per ritrovare il contatto con i collezionisti, incentivata dal fondo di solidarietà di 1,5 milioni di franchi messo a disposizione alle gallerie deluse dalle loro vendite.
E tra i temi più in voga presenti in fiera non potevano mancare gli NFT, opere d’arte digitali come gli esemplari presentati dalla Galerie Nagel Draxler o dalla Kunsthalle Baselche, dopo aver cambiato gli equilibri del mercato dell’arte, stanno sempre più conquistando l’attenzione dei collezionisti.
Ecco alcune foto scattate dallo staff di Art Rights in occasione di Art Basel 2021
Giovani adolescenti sperimentano nuovi modi per affermarsi nel mondo NFT
Curiosi, energici e innovativi: sono i ragazzi della Generazione Z, personalità sempre più comuni nell’universo Crypto.
Nativi digitali, ogni giorno si imbattono in novità e possibili ispirazioni racchiuse tra le parole di un tweet, o tra fotografie e video pubblicati sulle piattaforme social come Instagram.
L’ambiente stimolante che li circonda fa sentire loro il bisogno di sperimentare e familiarizzare sempre più con i mezzi a loro disposizione, proprio come ha fatto Randi Hipper che, dopo aver sentito parlare di NFT su svariati canali, ha deciso di pubblicare le proprie opere e collaborare con artisti già conosciuti nell’ambito digital.
“In questo momento, sto cercando di fare un drop a settimana”, ha affermato la Hipper, che ora si fa chiamare Miss Teen Crypto, “cerco di non sovraccaricare il mio feed e i miei collezionisti“.
Piattaforme di vendita NFT affermate come OpenSea, SuperRareeNifty Gateway offrono un vasto panorama di creators, a prescindere dall’età e dal sesso: un’ottima vetrina per chi vuole fare dell’arte la propria professione senza l’obbligo di essere seguiti da una galleria.
“Nel mondo NFT, chiunque può pubblicare post online, commercializzarsi su Twitter e creare un seguito fin dalla giovane età“, afferma Griffin Cock Foster, creatore – insieme a suo fratello gemello Duncan – del marketplace Nifty Gateway.
A giugno la piattaforma ha lanciato Nifty Next Generation, evento di successo che presentava il lavoro di due giovani artisti: jstngraphics, diciassettenne dello stato di Washington, e Solace, diciottenne di Soledad, in California, entrambi nel mondo Crypto da meno di un anno ma già molto conosciuti.
Tra i numerosi volti giovani del panorama degli NFT spicca FEWOCiOUS – alias Victor Langlois – diciottenne transgender che si serve del’arte digitale per raccontare la sua infanzia difficile e contrastare le discriminazioni legate all’identità di genere.
Dopo aver iniziato a vendere i suoi lavori su diversi marketplace, è stato notato da Noah Davis, specialista di arte digitale di Christie’s, che ha subito deciso di organizzare un’asta dedicata a cinque sue opere intitolata Hello, i’m Victor (FEWOCiOUS) e This Is My Life, evento di successo che ha fatto guadagnare all’artista notorietà e $2,16 milioni.
E’ chiaro come per alcuni giovani creare NFT sia un passatempo divertente e per altri sia invece un’enorme possibilità per poter avviare una propria carriera nel mondo della Crypto Art.
Per agevolare questo procedimento, sempre più piattaforme NFT creano Community che permettano ad artisti, collezionisti e professionisti del mondo digitale di entrare in contatto per confrontarsi, formarsi e aggiornarsi sulle nuove tecnologie, trend e sviluppi di mercato.
Tra gli strumenti a supporto degli Artisti, compresi i Crypto Artist, troviamo Art Rights, piattaforma per la gestione e certificazione delle opere d’arte – fisiche e digitali – attraverso tecnologia Blockchain. Tra i servizi che la piattaforma offre c’è anche l’Art Concierge, la più grande Community di Professionisti del settore a supporto dell’Arte.
Le news dal mondo digital e NFT – 23 SETTEMBRE 2021
Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!
Art Basel e NFT. Simon Denny vende NFT a favore di Basilea
L’artista berlinese Simon Denny, in collaborazione con il Kunsthalle Basel, ha creato un NFT a favore dell’economia di Basilea.
Si tratta di un semplice e statico lavoro di Crypto Art, un grafico in bianco e nero che mostra il costante aumento dei prezzi degli immobili durante specifici eventi storici: la Grande Depressione, le due guerre mondiali, l’era del boom capitalista del post guerra fino ad arrivare ai nostri tempi.
Ideato con il supporto dell’economista Moritz Schularick, l’obiettivo sarebbe quello di “decentrare” la ricchezza, facendola uscire dai soliti schemi che l’hanno generata:
“L’ascesa delle criptovalute ha significato (e penso che continuerà a significare sempre di più in futuro) una sfida ai sistemi monetari esistenti“, ha dichiarato l’artista,”le criptovalute sono una minaccia al controllo del governo sulle economie che presiedono, e quindi al potere…”.
L’opera verrà venduta durante Art Basel dalla Kunsthalle Basel: “Indipendentemente dal fatto che uno sia interessato o meno agli NFT in generale, si dovrebbe comunque osservare da vicino come Denny utilizza il mezzo per trasformarlo in un’opera d’arte concettuale“, ha dichiarato Elena Filipovic, direttrice e curatrice della Kunsthalle, “sono una di quelle persone generalmente non interessate al fenomeno delle NFT, ma sono immensamente interessata a ciò che Denny sta facendo con essi.”
Corriere della Sera e NFT: in vendita l’opera di Andrea Bonaceto su Nifty Gateway
Si tratta della prima pagina del quotidiano del 21 luglio 1969 dedicata allo sbarco sulla Luna
Il Corriere della Sera, primo quotidiano italiano a debuttare nel mondo dei Non Fungible Token, ha creato in collaborazione con il Crypto ArtistAndrea Bonaceto l’NFT della prima pagina dello sbarco sulla Luna.
Si tratta di un’opera Crypto dinamica e programmatica che, come afferma l’artista, “fonde in un unico medium visual art e poesia”, pronta a cambiare per raggiungere il suo stato finale quando l’uomo tornerà sulla luna.
Il lavoro sarà messo all’asta oggi 23 settembre alle ore 18:00 sul marketplace Nifty Gateway, una delle principali piattaforme NFT, ed è composto da 10 differenti versioni vendute insieme ai ritratti dei tre astronauti che hanno partecipato alla spedizione dell’Apollo 11.
5mila dollari per i quindici esemplari con l’effigie di Neil Armstrong (primo uomo a mettere piede sul suolo lunare), 2.500 dollari per le trenta copie rispettivamente con Buzz Aldrin e Michael Collins.
Per l’occasione l’artista ha creato anche una poesia illustrata dal titolo Aspettando un Treno a Palmira, disponibile soltanto in 5 copie riservate ai collezionisti dell’artista al costo simbolico di 3 dollari.
L’artista Andrea Bonaceto aveva già fatto parlare di sé quando, con la Hanson Robotics di Hong Kong, ha realizzato l’opera intitolata “Sophia Instantiation”, venduta sempre sulla piattaforma Nifty Gateway per ben $688.888.
In quell’occasione si trattava del primo pezzo di Crypto Art creato da un’intelligenza artificiale in collaborazione con ildigital artist italiano che ha prima dipinto una versione fisica del ritratto del robot sul quale poi è intervenuta il robot umanoide Sophia che, grazie alla sua potente AI, ha trasformato l’opera in NFT e l’ha poi messa in vendita.
Qualche ora prima del drop della pagina del Corriere della Sera, Nifty Gateway offre la possibilità di dialogare con l’artista Andrea Bonaceto tramite una live chat sul canale twitter del marketplace.
Un progetto grandioso, realizzato dopo la morte della coppia, con oltre 25 mila metri quadrati di tessuto blu e argento e 7 mila metri di corda rossa, che copriranno il monumento fino al 3 ottobre.
Come parte dell’installazione inoltre, Snap Inc, in collaborazione con Sotheby’s, ha progettato una nuova lente in realtà aumentata che consente di “vivere” l’impacchettamento dell’Arco di Trionfo tramite smartphone da qualsiasi parte del mondo.
Scansionando uno Snapcode infatti l’utente può “viaggiare nel tempo”: cliccando su vari anni (1962, 1988, 2018, 2020 e oggi), bozzetti e studi di Christo vengono “sovrapposti” all’Arco di Trionfo, con tanto di rumori e suoni di sottofondo.
Una vera e propria esperienza immersiva in concomitanza con la Selling Exhibition “The Final Christo”, che si svolgerà presso la sede parigina di Sotheby’s.
Ad essere vendute saranno 24 opere di Christo tra collages e disegni preparatori, che testimoniano la storia del progetto.
E tu, sei pronto a vivere l’Arco di Trionfo in AR?
Dai più famosi Crypto Punks alle opere diHackatao, Giovanni Motta e Beeple passando per il grande successo di Axie Infinity gli NFT stanno conquistando il mondo del business, bruciando qualsiasi tappa pronosticabile e attirando l’attenzione di istituzioni, testate come il New York Times, piccoli e grandi investitori.
Uno sguardo ai Collectible token
Sebbene la mania NFT sembrasse essersi affievolita, dopo il boom dell’estate 2020 seguendo il trend iniziale della DeFI, ora pare sia tornata prepotentemente alla carica soprattutto grazie al fenomeno dei Collectible.
Bored Apes, le scimmie annoiate, sono solo la più famosa di una serie di collezioni NFT del movimento rivoluzionario che sta portando questo secolo.
Tra i Collectible più famosi non ci sono solo Bored Apes Yacht Club, ma anche i Lazy Lions, i Pugdy Penguins, i CyberKongz per non parlare delle Weired Whales, Cool Cats NFT, i Doge Pirates e le SupDucks.
Progetti che hanno caratteristiche comuni, dal concetto di collezione a numero limitato alla tematica animale con tratti variabili da token a token, fino alla possibilità di utilizzare il token come un Identità ben riconoscibile all’interno dello spazio digitale.
Bored Apes Yacht Club (BAYC) è un progetto che nasce recentemente, ufficialmente ad aprile 2021 su chain Ethereum. La collezione vanta 10.000 NFT sold out nelle prime 12 ore di apertura delle vendite, evento che ha permesso di posizionare i BAYC nelle prime posizioni di OpenSeacome una delle collezioni con scambi più alto (ora 147.104,08 ETH).
Fondata da 4 membri Gargamel, Gordon Goner, Emperor Tomato Ketchup e No Sass il progetto dietro le Bored Apes è molto più di un semplice ERC-721 il cui token possa essere visualizzato come social avatar sulle piattaforme di Twitter o Discord. Possedere un NFT di questo genere nel proprio wallet equivale alla possibilità di accedere al Yacht Club, una community esclusiva i cui benefici “sono a prova di longevità”.
Vantaggio più attuale è senz’ombra di dubbio il canale dedicato al BATHROOM, uno spazio artistico condiviso dove ogni utente dispone di un pixel (aggiornato ogni 50minuti), che dà il via ad un esperimento sociale artistico simile a quello dell’inglese Alex Tew con la sua MillionDollarHomepage.
Cosa sono le Bored Apes?
L’immagine principale ritrae una scimmia annoiata le cui caratteristiche variano durante la procedura di minting, l’algoritmo utilizzato per la generazione dell’NFT è del tutto casuale “pescando” 170 possibili tratti tra espressioni, cappelli, accessori, vestiti e sfondi, rendendo alcuni tratti più rari di altri.
Cavalcando l’esplosione del mercato digitale la “swamp” cosi è definita la pool di utenti BAYC – che si aggira intorno i 5.400 utenti secondo OpenSea – ha attirato l’interesse di personaggi come la star NBA Stephen Curry (Bored Ape #7990) , The Chainsmokers sul cui profilo twitter è visibile il pezzo #7691, lo youtuber Logan Paul che possiede le Ape #1442 e #207 ed altri noti come Gary Vaynerchuk, Roham Gharegozlu, Josh Hart, Tyrese Haliburton e LaMelo Ball.
Al momento la vendita più alta del mercato Bored Apes registra un prezzo di 740 ETH (2.249.881,58 $) alimentando il volume di scambio a circa 151.000ETH.
Pugdy Penguins
Parlando di collezioni è impossibile non citare gli adorabili Pugdy Penguins.
Questa serie di JPEGs resi Non Fungible Token è composta da 8.888 pinguini “paffutelli” con caratteristici accessori, cappelli, acconciature ed il più must have mohawak.
Proprio a sottolineare il trend in atto, il team composto da MrTubby, Micah, Jonah, Cole, Wybo, Hiro, Starker-xp ed Ecko alla fine di luglio ha annunciato che la collezione è andata sold out in soli 19 minuti sul marketplace di OpenSea.
In confronto con le Bored Apes, i Pugdy Penguins vantano meno scambi, raggiungendo 33.000ETH come volume di scambio e prezzo più alto della collezione: un esempio è l’esemplare #6873 venduto a 150WETH.
Il progetto è supportato da una solida community, molto attiva sul canale Twitter di 4000 utenti, dove il sostegno tra Pengus (possessori di un PP) ha portato alla più recente asta di beneficenza terminata il 23 agosto ed una donazione di 75.000$ all’associazione GLOBAL PENGUIN SOCIETY per la salvaguardia di questi uccelli acquatici ed il loro habitat.
The Doge Pounds
Nato dal celebre “Doge” di Elon Musk, The Doge Pounds è una raccolta di 10.000 NFT che raffigura il più conosciuto cane dell’era crypto ed emerge per il suo utilizzo nel mondo del gaming.
Il progetto prevede per i 4.000 padroni (ad ora il numero di utenti attivi) di Doggos (maschio Doge) e Doges (la femmina) la possibilità di far “accoppiare” i propri cani riscattando dei cuccioli da accudire tramite cibo ed attenzioni che si potranno trovare all’interno del gioco stesso .
Raggiungendo una capitalizzazione di 11.400 ETH è in posizione #38 nella speciale classifica OpenSea per volumi raggiunti grazie alla recente vendita del Doggo #1584 per 21,88 ETH.
CyberKongz
Se siete amanti del gaming, non potete non amare i CyberKongz! Questi fantastici gorilla dallo stile pixellato molto simile a quello del celebre Donkey Kong, sono parte di una collezione di 3.400 gorilla tra GenesisKong e BabyKong.
Questi, grazie alla patnership con The Sandbox, possono partecipare alla “Kongz Island” un metaverso multi-estate dove gli avatar utilizzano le proprie $BANANA per acquistare vestiti ed equipaggiamenti in vista della loro avventura sull’isola.
Il prezzo medio di un Kongz è di circa 2 ETH per i più comuni e di 43 ETH per quelli più rari , ad eccezione del CyberKonz Sith#1000 venduto al prezzo di 100ETH.
Weird Whales
Altro progetto di NFT animali è Weird Whales.
Queste balene pixellate hanno attirato l’attenzione persino del New York Times perché ideate da Benyamin Ahmed, dodicenne britannico appassionato di programmazione e di Phyton, software con cui ha realizzato i disegni.
La sua raccolta vanta circa 3.400 disegni di cui il #784 ha registrato come ultima vendita 7,9 ETH, da cui ha ricavato complessivamente circa £290,000.
Il caso di Benyamin Ahmed sottolinea il grande interesse delle nuove generazioni per il mondo Crypto e NFT.
“Hardware Store”, presentata dalla Van de Weghe Gallery, vale 40 milioni di dollari.
E’ da poco cominciata Art Basel 2021, una delle fiere più importanti di tutto il panorama artistico mondiale, che si svolge finalmente non solo online ma anche “in presenza”.
Tutti gli occhi dei collezionisti e degli operatori del settore sono puntati su questo grande evento, con oltre 250 gallerie e 4.000 artisti provenienti da tutto il mondo.
E’ in questo scenario che la galleria Van de Weghedi New York ha deciso di proporre per la prima volta sul mercato un’opera diJean-Michel Basquiat del valore di circa 40 milioni di dollari, la più cara di tutta Art Basel 2021.
“Hardware Store”, questo il titolo, è una tela di 2 x 3 metri dipinta dall’artista francese nel 1982, anno in cui è stata acquistata da un collezionista privato, di cui non si sa l’identità, ed è rimasta fuori dal mercato fino ad oggi.
Pubblicata nel catalogo ragionato redatto nel 2010 dalla Galleria Enrico Navarra, l’opera è esposta prima al Whitney Museum of American Art nel 1992-1993, e a Parigi, alla Fondation Louis Vuitton nel 2018-19.
“Questo dipinto ha un incredibile potere visivo”, ha detto il gallerista Van de Weghe. “Ho convinto il proprietario, che è un buon amico, che ora è il momento di vendere“.
Chissà se, proprio durante i giorni di Art Basel, l’opera riuscirà a trovare un nuovo proprietario.
Il MET mette all’asta stampe e fotografie per coprire le perdite
Le opere di artisti come Roy Lichtenstein e Robert Frank porteranno nelle casse del museo più di 1 milione di dollari.
Il Deaccessioning è un fenomeno che purtroppo è sempre più diffuso tra i musei, specialmente americani, i quali decidono di mettere in vendita parte della loro collezione per coprire le ingenti perdite causate dalla pandemia.
E’ questo il caso del Met Museum, che si trova a far fronte a debiti pari 150 milioni di dollari: per questo la soluzione della vendita è stata inevitable.
Saranno infatti 219 tra stampe d’arte e fotografie (tutti comunque multipli) che verranno vendute da Christie’s e che in totale dovrebbero fruttare al museo all’incirca 1 milione di dollari.
Gli artisti presenti sono di prim’ordine: Robert Frank, Roy Lichtenstein e Frank Stella giusto per citarne alcuni.
ll Deaccessioning avverrà in 2 momenti:
“Civil War Photography”(24 Settembre – 7 Ottobre): sarà sia online che “live” il 7 ottobre, con 168 fotografie della guerra civile americana. Il Top Lot dovrebbe essere “U.S. 90, En Route to Del Rio, Texas” (1955) di Robert Frank, dal valore stimato tra i 150 e i 250 mila dollari
“A Graphic Century: 1875-1975” (4 -14 Novembre), sempre online sul sito di Christie’s
Il direttore del Met, Max Hollein ha inoltre specificato che l’operazione di deaccessioning sarà più ampia, e il museo conta di ricavare oltre 10 milioni di dollari totali dalla vendita di multipli e fotografie nei prossimi mesi.
In asta da Sotheby’s la collezione Macklowe: vale oltre 600 milioni di dollari
Il patrimonio dei due coniugi è stato accumulato in 60 anni di attenta ricerca. Scopriamo insieme quali artisti verranno venduti
I coniugi Harry e Linda Macklowe, magnati del settore immobiliare newyorkese, dagli anni ‘50 ad oggi hanno messo insieme una collezione d’arte da fare invidia ai più grandi musei del mondo.
Già nel 2018 la storica coppia aveva deciso di divorziare, affidando ad un giudice la divisione dei beni, il quale ha stabilito che 65 opere d’arte dovessero andare all’asta da Sotheby’s New York.
Oggi, dopo varie complicazioni dovute anche alla pandemia, sono state divulgate le date dell’incredibile vendita all’asta: 15 Novembre 2021 e Maggio 2022.
Il valore stimato delle opere in asta è il più alto mai registrato per una collezione d’arte privata: ben 600 milioni di dollari, superando anche la Rockefeller collection (500 milioni di dollari)
Le opere della collezione Macklowe
I top lots saranno un’opera di Alberto Giacometti, “Le Nez” (1964)e il “No.7” (1951) di Mark Rothko, entrambi con una base d’asta di oltre 70 milioni di dollari.
E ancora “Nine Marilyns” (1962) di Andy Warhol e “Untitled” (2007) di Cy Twombly, stimate tra i 40 e 60 milioni di dollari, ma anche “Seestuck”(1975) di Gerhard Richter e “Figure (Progetto per un monumento di Guillaume Apollinaire)”, valutate tra i 20 e i 30 milioni.
Non mancano infine opere di Willem De Kooning, Sigmar Polke, Jeff Koons, Brice Marden e Agnes Martin.
Secondo Charles Stewart – CEO di Sotheby’s – “La Macklowe Collection è la più incredibile collezione di Arte Moderna e Contemporanea mai arrivata sul mercato (…) e la vendita passerà alla storia come uno degli eventi di riferimento per il mercato dell’arte e la storia di Sotheby’s”
Le opere della collezione gireranno il mondo in una “Preview” itinerante, che toccherà New York, Taipei, Hong Kong, Londra, Los Angeles e Parigi, prima della grande asta il 15 Novembre.
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