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TIMOTHY A. CLARY/Getty Images
Collezionisti Millennials sempre più appassionati di Digital Art e NFT
Secondo un recente sondaggio della CNBC i milionari Millennials, la generazione di giovani nati negli anni Ottanta, stanno costruendo la propria ricchezza grazie alle criptovalute che vengono investite in diversi asset digitali, tra i quali una smisurata passione per la Crypto Art e gli NFT.
Quasi la metà dei milionari Millennials, il 47%, ha almeno un quarto della propria ricchezza legata alle criptovalute, e più di un terzo ha almeno la metà dei loro soldi in valuta digitale, secondo il sondaggio di 750 investitori con almeno 1 milione di dollari in beni investibili.
I risultati di questo sondaggio mostrano un notevole divario generazionale tra chi ha investito in criptovalute come Bitcoin e Ethereum molto tempo e chi invece ha sempre diversificato il proprio asset in fiat con scarse possibilità di possedere valuta cripto.
Circa l’83 per cento dei milionari statunitensi non ha la propria ricchezza in criptovalute e solo un milionario su dieci del baby boom ha più del 10% della propria ricchezza in criptovalute, secondo il sondaggio.
Ma la mania per gli NFT ha coinvolto in misura maggiore i milionari Millennials senza però escludere del tutto i più tradizionalisti, che anche grazie all’apertura di case d’asta come Christie’s, Sotheby’s o Phillips si sentono sempre più coinvolti in questa nuova dimensione del collezionismo.
Sempre all’interno del sondaggio, un terzo dei milionari ha affermato che i Non Fungible Token – NFT sono una semplice “moda esagerata” e probabilmente passeggera; non sono dello stesso avviso i due terzi dei collezionisti Millennial interpellati che invece considerano gli NFT un grande cosa su cui stare molto attenti.
PROOF OF ART. Gli NFT vanno in mostra al Francisco Carolinum Museum di Linz
E’ tempo di mettere in mostra la Crypto Art e gli NFT dentro i musei. Il primo a farlo per è il Francisco Carolinum Museum di Linz, in Austria, con la mostra “PROOF OF ART” curata da Jesse Damiani e inaugurata il 10 giugno.
La mostra presenta la storia degli NFT, dalle origini dell’Arte Digitale fino alla nascita dei Metaverse, visitabile fino al 15 settembre 2021 offline nel museo e online in Cryptovoxels, un mondo virtuale basato su blockchain.
Dentro il metaverse del museo sono esposte le opere di 25 artisti tra questi Kevin Abosch, Mario Klingemann, Krista Kim, Marjan Moghaddam, Nam June Paik, Sarah Meyohas solo per citarne alcuni.
Utilizzando i media di proiezione, software, video, installazioni e file digitali, le opere esplorano sistemi di significato e valore, esaminano il ruolo degli artisti in un ambiente high-tech e discutono dell’impatto degli spazi virtuali sulla nostra realtà quotidiana.
PROOF OF ART ripercorre le origini degli NFT e il loro sviluppo, dalle prime sperimentazioni formative con le tecnologie digitali e dai primi esperimenti con blockchain fino all’odierna arte crittografica.
Come si legge nel Comunicato Stampa:
L’artista Lynn Hershman Leeson ha esplorato le domande sull’identità cyborg e ha analizzato come si può costruire una personalità con mezzi tecnici, mentre l’uso sperimentale della tecnologia da parte di Nam June Paik offre uno spaccato della nascita della connettività di massa.
Con la pubblicazione di un white paper sul Bitcoin di Satoshi Nakamoto nel 2008, la tecnologia blockchain è stata introdotta come piattaforma di trading decentralizzata. Poco dopo, i primi artisti hanno iniziato a condurre esperimenti tematici e mediatici con questa tecnologia, mentre tra il 2009 e il 2013, un numero crescente di artisti è arrivato a riconoscere il potenziale del decentramento.
Kevin Abosch riprende questo tema nel suo lavoro “Bank”, mettendo in discussione il ruolo delle banche come depositari di valori digitali e analogici combinando chiavi Bitcoin pubbliche e private e presentandole come un libro stampato.
Gli artisti hanno riflettuto sulle possibilità dei token che rappresentano se stessi e la loro arte e le implicazioni dell’inclusione di stakeholder anonimi e autonomi.
Sarah Meyohas ha introdotto “BitchCoin”, una criptovaluta in cui vende la sua arte.
Al momento del suo lancio, un BitchCoin acquistato per 100 USD equivaleva a 161 centimetri quadrati di una delle sue opere. È stato solo con l’introduzione della blockchain di Ethereum che gli NFT hanno potuto essere creati e standardizzati, il che significa che questi progetti non dovevano più essere ipotetici o su misura. Rare Pepes (2016), CryptoPunks (2017) e Crypto Kitties (2017) hanno presto rivelato l’appetito per le criptovalute da collezione.
0693_-_d5Bo0o3 Rare Pepe
Con l’ascesa dei mercati NFT come Nifty Gateway e SuperRare, che hanno ricentralizzato la comunità degli artisti utilizzando blockchain, questo sviluppo sta ora prendendo una nuova direzione. Questi spazi sono luoghi di incontro globali che hanno notevolmente semplificato il processo di conio di opere d’arte su blockchain. In questi marketplace online, artisti e collezionisti entrano in contatto diretto tra loro. Le possibilità economiche offerte da questo nuovo sistema sono attualmente attraenti per molti artisti e hanno innescato un passaggio da posizioni concettuali a posizioni più estetiche. Tra gli artisti di maggior successo in questi mercati ci sono quelli che affrontano temi di fantascienza e cyberpunk, come Blake Kathryn, Marjan Moghaddam e Mark Sabb, che creano realtà speculative e lavorano con la materialità del metaverso, uno spazio virtuale infinito che interagisce con il fisico mondo tramite internet, smartphone e auricolari.
Gli NFT dimostrano che il digitale può essere prezioso. Sebbene la tecnologia sottostante esista da anni, questo cambiamento è stato determinato dagli artisti.
PROOF OF ART racconta la storia delle NFT e solleva interrogativi sulla valutazione dell’arte e su come il digitale influenzi il regno fisico.
Ora, in attesa dell’apertura vera e propria della piattaforma, sono stati rivelati i nomi dei 100 creators che metteranno in vendita le loro opere: non si tratterà solo di NFT d’arte, ma anche di progetti di gaming, sport, moda e molto altro ancora.
Il desiderio e lo scopo di Binance è infatti quello di diventare leader nel settore degli NFT e per farlo ha selezionato 100 tra i migliori artisti italiani e internazionali presenti oggi sulla scena, ma anche aziende, società e organizzazioni.
Tra i nomi comunicati quello del crypto artist Dangiuz, della pittrice e designer Bianca Beers, dell’artista Giovanni Motta, del crypto artist africano Osinachi o dello street artist Simon Dee, che ha commentato così questa sua nuova avventura professionale:
“Sono euforico per il lancio della mia collezione sul marketplace Binance NFT. Credo che ogni artista voglia raggiungere più persone possibili con la sua arte e la collaborazione con un brand di questa portata sia la giusta occasione per dare visibilità alle proprie opere. Quando anni fa ho deciso di prendere i graffiti e trasferirli dai muri o dai treni al mondo digitale, non sapevo ancora esattamente l’utilizzo che ne avrei fatto. Ero consapevole che la digitalizzazione di questa corrente artistica potesse essere interpretata come una denaturalizzazione del graffito stesso, ma ero anche certo che l’esplorazione di questa tecnica avrebbe dato ampio margine ad un’evoluzione. Su Binance troverete una collezione di ritratti, dove il graffito da lettering elaborato diventa quasi una texture e ogni parola un piccolo pixel all’interno di un disegno più ampio.
Per i collectibles ci saranno quelli della celebri squadre di calcio delBayern Monacoe della FC Dynamo Kyiv, dell’ex calciatore spagnolo Guti, ma anche del cantante Lewis Capaldi, del rapperGuè Pequeno, della DJ e conduttrice radiofonica Ema Stokholma e persino dell’agenzia di moda e bellezza Darden Studio o del brand di scarpe femminiliPampili.
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“The blessing I am allowed to see” by Edo
Il drop dell’artista Edo sulla nuova piattaforma Spree
L’artista Eddie Santana White, noto ai più con lo pseudonimo Edo, ha da poco debuttato nel mondo NFTrendendo disponibile una collezione digitale sulla piattaforma Spree, ideata da un team con sede a Milwaukee e Chicago.
The Chicago Way comprende sette pezzi e alcuni di questi sono delle opere d’arte digitali risalenti al 2015, nonché le prime a essere messe in vendita sulla piattaforma. L’asta, iniziata il 7 giugno, si concluderà il 14giugno e sembra proprio che sarà un successo.
“Non ci aspettavamo affatto che le persone ne traessero valore così rapidamente“, ha affermato Magennis, uno dei fondatori “è davvero emozionante vedere quell’effetto valanga“.
La piattaforma Spree, inoltre, si sta preparando al lancio beta dell’app mobile, che secondo Magennis sarà presto disponibile.
Le vendite nel mercato dell’arte africana sono in aumento, ma rappresentano attualmente meno dell’1% dei 50 miliardi di dollari del mercato dell’arte globale. L’universo Crypto con le sue risorse innovative è un ambiente ideale dove fare aumentare la percentuale di vendita delle opere e Rich Allela, pluripremiato fotografo e regista con sede in Kenya, lo ha capito.
Infatti, ha deciso di mettere all’asta una delle prime collezioni d’arte NFT dell’intero continente africano.
Allela sta collaborando con la società di media digitali Picha Images e l’obiettivo sarebbe proprio quello di promuovere la cultura e il patrimonio africani, in particolare le realtà che rischiano di scomparire a causa della modernizzazione.
L’asta è in corso dal 26 aprile sul marketplace OpenSea, una delle più grandi piattaforme di vendita degli NFT del mondo. “Gli NFT sono uno dei pochi momenti in cui l’Africa come continente sta iniziando in condizioni di parità con l’Occidente“, afferma Allela, “le opportunità sono aperte a chiunque disponga di una buona connessione a Internet e voglia di imparare“.
Il musicista dei Subsonica ha lanciato opere audiovisive in collaborazione con l’artista croato Danijel Žeželj
Boosta è stato fra i primi sperimentatori di NFT in musica: il tastierista deiSubsonicaha lanciato il progetto “Music Is Art” in collaborazione con l’artista croato Danijel Žeželj e la startup Genuino.
Una serie di opere audiovisive NFT lanciate il 5 giugno sulla piattaforma Makersplace, dove gli utenti possono acquistare uno dei cinque contenuti video (con composizioni di Boosta e illustrazioni di Danijel, che insieme andranno a comporre l’inedito “Quadrato magico di Marte musicale”), una delle cinque illustrazioni dell’artista e un “Masterpiece” (il manifesto musicato di Boosta che racchiude il concept di questo intero progetto).
Chi acquista il contenuto audiovisivo o il masterpiece potrà partecipare ad una performance live dei due artisti, fra musica e illustrazione.
Oltre all’illustrazione NFT l’acquirente riceverà anche la versione fisica dell’opera d’arte di Danijel Žeželj.
Sarà possibile acquistare gli NFT con carta di credito o criptovaluta Ethereum.
Ma qual è l’obiettivo di “Music is Art”?
Grazie a questo progetto è possibile rendere arte e musica davvero accessibili: questo tipo di diffusione restituisce un valore concreto alla musica e all’artista che può instaurare con il pubblico un legame più diretto e autentico.
Inoltre la decisione di associare alle opere delle esperienze sonore inedite è nata dalla volontà di premiare la scelta e l’acquisto delle creazioni, afferma Boosta a Billboard.
“Questo legame così intimo dona nuovamente valore alla musica e si allontana dal semplice consumo. Un altro aspetto fondamentale che questo sistema supporta è rieducare l’ascoltatore a un ascolto meno distratto e più accurato della musica, scegliere la musica che davvero si vuole ascoltare”.
Droni e Satelliti in campo per difendere il patrimonio culturale italiano
Secondo il rapporto annuale dei Carabinieri, nel 2020, in Italia, sono stati rubati meno beni culturali e opere d’arte rispetto al 2019.
Il calo è stato in parte causato dalla pandemia, che ha anche costretto i commercianti di arte rubata a spostarsi online, ma è anche dovuto ad una tendenza al ribasso visibile nel corso degli anni grazie a sistemi di sorveglianza e sicurezza sempre migliori e più tecnologici.
Il rapporto rivela che nel 2020 sono state rubate 287 opere, in diminuzione rispetto alle 345 del 2019 e alle 474 del 2018. Nel frattempo, i Carabinieri hanno recuperato 501.574 oggetti per un valore stimato di €333,6 milioni nel 2020 ( tra cui 1.085 dipinti e 7.460 sculture) rispetto ai 902.804 del valore di €103,5 milioni ( compresi 796 dipinti e 146 sculture) nel 2019. Le forze dell’ordine hanno recuperato inoltre 12.181 oggetti d’arte nelle ricerche online nel 2020, in aumento rispetto agli 8.732 del 2019.
“L’impatto del Covid-19 non può essere escluso. Luoghi di culto, musei, gallerie e biblioteche sono stati tutti chiusi per lunghi periodi, riducendo così le opportunità per i ladri di rubare opere”, dichiara Roberto Riccardi, capo del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.”Le opere rubate sono saltate fuori nei cataloghi d’asta digitali, così come nei siti web e nelle pagine di Facebook. I commercianti spesso non sapevano che stavano maneggiando opere rubate”.
Le ricerche attraverso il database elettronico dei Carabinieri, che contiene 1,3 milioni di beni rubati ed il più antico e grande catalogo di questo genere al mondo, saranno presto potenziate con un sistema automatizzato che setaccerà il web alla ricerca delle opere corrispondenti. Il programma, sviluppato con una sovvenzione di €5 milioni da parte dell’Unione Europea, dovrebbe essere operativo entro la fine del 2022.
Un altro progetto vede inoltre collaborare i Carabinieri con il Parco Archeologico di Pompei, per sviluppare un sistema di sorveglianza all’avanguardia basato su droni e riprese satellitari: sarà utilizzato per altri parchi e siti archeologici simili come già avvenuto in Calabria dove l’indagine svolta ha portato a 23 arresti e al recupero di 104 oggetti in diversi paesi.
Tra queste le piattaforme per contrastare i falsi d’arte, Art Rights, per la gestione e certificazione delle opere d’arte che, grazie alla tecnologiablockchain, permette di creare un vero e proprio Passaporto dell’Opera d’Arte a tutela dell’autenticità dell’opera per Artisti, Collezionisti e Operatori del settore.
“Visor”: offerta record per l’NFT di Mad Dog Jones
“Visor”, opera NFT del crypto artist americano Michah Dowbak in arte Mad Dog Jones attualmente in vendita da Sotheby’s nell’asta “Natively Digital: A Curated NFT Sale”, ha raggiunto l’offerta record di $120.000!
“Visor”, opera esposta anche a Tokyo nel 2019 durante la mostra “AFTERL-IFE WORLD”, trae ispirazione da un mondo fantastico e distopico che prende ispirazione dall’animazione giapponese, dagli ambienti metropolitani e dai fenomeni naturali.
Evidenziando le tonalità al neon e l’animazione che compongono questo lavoro, Mad Dog Jones spiega: “Ho sempre trovato la bellezza nei colori con retroilluminazione. C’è un potere mistico nei colori che emettono luce attraverso la potenza. Gli NFT mi hanno permesso di distribuire la mia arte ai collezionisti nella sua forma naturale“.
CHI È MAD DOG JONES?
Artista visivo canadese, con un background musicale e numerosi successi oro/platino, ha lanciato la sua carriera artistica come MAD DOG JONES nel 2017.
Le sue opere, presentate prima tramite Instagram, dove la loro popolarità si è diffusa rapidamente, fondono influenze eclettiche dell’animazione giapponese, dei film di fantascienza e del cyberpunk con il mondo naturale, quello in cui è cresciuto, circondato dalla natura selvaggia canadese.
Le sue doppie affinità con la musica e l’arte lo hanno portato a creare copertine e altri lavori per i Maroon 5, Trippie Redd, Chromeo, Vanoss e altri.
NFT: vendite in calo, ma il mercato non è ancora imploso
Secondo alcune analisi il mercato NFT sarebbe imploso per poi andare incontro ad un collasso durante il mese di maggio.
Le vendite di NFT hanno raggiunto il loro picco massimo il 3 maggio scorso, quando sono stati scambiati $102 milioni in criptovalute, per poi crollare drasticamente alla fine del mese quando è stato registrato il 90% in meno dei guadagni con $19.4 milioni di volume di scambi.
Tuttavia è necessario dire che proprio il 3 maggio è stato il giorno in cui sono stati messi in vendita sul mercato ben 9.000 crypto collectible Meebits e questo ha fatto alzare notevolmente il volume degli scambi.
Lo studio è stato definito “completamente fuorviante” da Nonfungible.com, sito web che tiene traccia delle transazioni legate agli NFT sulla blockchain di Ethereum, ipotizzando che le analisi potrebbero avere il solo scopo di rivelare un ipotetico e falso scoppio della bolla speculativa.
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It may initially appear to be an unlikely pairing — a dusty, irreverent community of creators and rabble-rousers teaming up with a traditional and world-renowned auction house. But sometimes the most unexpected combinations result in delightfully unanticipated flavors. @Sothebyspic.twitter.com/BCBNsx7N2s
Burning Man Project e Sotheby’s insieme per un’asta di beneficenza
L’associazione Burning Man Projecte Sotheby’sstanno collaborando per organizzare un’asta online di beneficenza che metterà in vendita una selezione di opere d’arte, oggetti da collezione, veicoli mutanti, NFT e performance di artisti e creatori.
Il catalogo online sarà rilasciato alla fine dell’estate e l’asta sarà aperta online verso la fine di settembre, durante gli otto giorni del festival Burning Man. Alcune dei lotti in vendita saranno disponibili per la visione nella sede di Sotheby’s New York, con la possibilità di vivere esperienze artistiche virtuali e di persona a partire dall’inizio di ottobre.
L’associazione senza scopo di lucro Burning Man Project organizza annualmente il noto festival Burning Man a Black Rock City, nel deserto del Nevada.
Un vero e proprio hub culturale per diffondere nel mondo i principi e i valori di questo festival dove ognuno dei partecipanti è libero di organizzare esibizioni, mostre d’arte, performance e workshop.
Photo Credits: Blunderwood Portable giant typewriter by artist Jason Turgeon, 2015
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