Home Blog Page 9

    Fabio Giampietro: spazio e tempo in NFT

    Fabio Giampietro: spazio e tempo in NFT

    Fabio Giampietro è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Fabio Giampietro

    Fabio Giampietro è un artista digitale che lavora creando connessioni tra la Realà Virtuale e la pittura. 

    I suoi NFT sono studi su movimento, percezione spaziale e temporale che spingono lo spettatore a indagare con lo sguardo i diversi piani rappresentativi dell’opera. 

    CHI È FABIO GIAMPIETRO?

    Nonostante l’arte faccia parte dell’esistenza di Fabio Giampietro fin da piccolo, l’artista la mette da parte durante i suoi studi universitari per poi ritrovarla una volta conclusi. 

    Il suo lavoro segue il percorso della tradizione pittorica introducendo la tecnologia come elemento innovativo. 

    Il suo primo approccio all’arte digitale avviene attraverso la VR, ma quando la Crypto Art inizia ad acquisire notorietà, Giampietro è uno dei primi a riconoscere del potenziale. 

    LA SUA ARTE

    I suoi primi NFT sono opere realizzate appositamente per il mondo crypto. Ritratti di personaggi rappresentativi per l’universo della programmazione, come Elon Musk o Alan Turing, e panorami che ritraggono città futuristiche. 

    Le sue immagini prendono forma da composizioni di edifici giocando con la percezione spaziale e temporale dello spettatore. 

    Giampietro porta avanti la sperimentazione introdotta da movimenti dell’arte moderna italiana come il Futurismo e piega al suo volere la dimensione spaziale creando immagini che nascondono diversi livelli di rappresentazione visiva. 

    Il suo metodo di lavoro è molto interessante perché prevede la sottrazione dei colori da dipinti ad olio su tela. 

    “Hyperplanes – The Downward” (2018) riflette perfettamente l’estetica dell’artista. 

    In questo NFT vediamo una città iper-urbanizzata che collassa su se stessa come inghiottita da una voragine. 

    L’immagine sembra contemporaneamente immobile e in movimento, come se catturasse un frammento temporale eterno. 

    Non è un caso che molte delle opere di Giampietro siano realizzate anche in formato VR. Infatti, la componente di movimento è implicita e immediatamente percepibile nel suo lavoro. 

    Il movimento è presente anche nei suoi ritratti, come in “Mendax”, dove il volto del personaggio controverso Julian Assange si concretizza da quello che è in realtà un assembramento di edifici. 

    È il volto di Assange a prendere forma dagli edifici accostati claustrofobicamente l’uno all’altro o il contrario? 

    L’occhio umano non è in grado di dirlo, ma questo elemento di incomprensione rende l’immagine ammaliante. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI FABIO GIAMPIETRO

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive di Fabio Giampietro:

    Tra le tante ispirazioni di cui abbiamo discusso con Fabio Giampietro nell’intervista, ci sono gli organismi individuali che diventano macchinari complessi e che l’artista osserva da un punto di vista diverso che riassume con ‘guardare le cose dall’alto’, come fossero città”. 

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    Negli NFT di Espen Kluge umano e digitale si incontrano

    Negli NFT di Espen Kluge umano e digitale si incontrano 

    Espen Kluge è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Espen Kluge

    Espen Kluge nasce come compositore, ma ha scoperto la sua natura di artista visivo attraverso la programmazione. 

    I suoi NFT sono ritratti generati con Javascript che esprimono l’equilibrio tra umano e digitale dell’arte generativa. 

    CHI È ESPEN KLUGE?

    Espen Kluge è un artista capace di portare avanti con successo la passione per due discipline: infatti, è compositore per la televisione e artista digitale. 

    Se nel creare musica si attiene alle regole della composizione, l’arte è uno spazio dove si sente libero di testare l’espansione dei confini della rappresentazione visiva. 

    Gli giunge in aiuto l’esperienza di programmazione acquisita durante lo sviluppo di un progetto musicale mai portato a termine. 

    Quello che sembra un fallimento si trasforma in un’occasione e Kluge inizia a sperimentare con la programmazione per creare immagini. 

    Il contatto con la Crypto Art arriva nel 2019 quando il curatore di una delle sue mostre fisiche gli propone di coniare il suo primo NFT. 

    LA SUA ARTE

    Nel 2019 Espen Kluge debutta con “Alternatives”, una serie di 100 ritratti NFT generati con Javascript e distribuiti su OpenSea e SuperRare

    Il lavoro sull’interiorità personale è il leitmotiv della produzione di Kluge. Le sue opere suscitano un senso di spaesamento nello spettatore perché giocano con la nostra abilità evolutiva di leggere un volto. 

    I ritratti scomposti sono realizzati grazie alle capacità generative di un algoritmo programmato dall’artista per stravolgere i nostri punti di riferimento più familiari come postura ed espressione. 

    Il risultato sono immagini che il nostro cervello codifica immediatamente come ritratti, ma che hanno una consistenza eterea, sintetica e inumana nella loro familiarità. 

    Una prospettiva del tutto innovativa sull’arte generativa che è spesso criticata per la sua mancanza di calore umano. I ritratti di Kluge riescono a combinare perfettamente questo sentimento con un elemento di ignoto caratteristico della presenza algoritmica. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI ESPEN KLUGE

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive di Espen Kluge:

    Nell’intervista con Espen Kluge, lui ha riflettuto profondamente su come la programmazione sia la sua arma principale. Tuttavia, non ha mai perfezionato questa abilità, perché se fosse stato un programmatore esperto forse la sua arte sarebbe stata diversa. Forse più consapevole, ma meno sperimentale e meno spontanea”.

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    DotPigeon: NFT fuori dalle convenzioni

    Dot Pigeon: NFT fuori dalle convenzioni 

    DotPigeon è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Dot Pigeon 

    Dot Pigeon è uno degli artisti contemporanei più amati nel mondo della Crypto Art. 

    I suoi NFT ci raccontano la lotta interiore tra l’appartenenza a una vita borghese e il desiderio di vivere al di fuori delle convenzioni. 

    CHI È DOT PIGEON?

    Spinto dal bisogno di avere un ulteriore spazio di espressione creativa al di fuori della sua professione, nel 2017 Dot Pigeon sviluppa il suo personale progetto creativo. 

    Le sue competenze di marketing supportano la decisione intelligente di promuovere le sue opere su Discord e Instagram. 

    La sua prima release su Nifty Gateway è un successo. 

    Dot Pigeon diventa presto uno degli artisti più celebri del panorama mondiale della Crypto Art, amato soprattutto dagli under 30 statunitensi.  

    LA SUA ARTE

    Le identità artistiche a volte nascono per liberare, ma anche per mettere in discussione lati di sé che non trovano spazio nella dimensione della vita convenzionale. 

    Questo è ciò che rappresenta Dot Pigeon per il suo creatore: un’identità espressiva che prende vita attraverso il “balaclava guy”, alter ego dell’artista e protagonista dei suoi NFT più celebri. 

    Le opere di Dot Pigeon ci presentano sempre quello che pare lo scenario di un’invasione domestica. 

    Ville hollywoodiane sono occupate da uno o più giovani con i volti coperti da passamontagna che sembrano essere allo stesso tempo a loro agio e ostili nei confronti dell’ambiente circostante. 

    Gli NFT di Dot Pigeon parlano il linguaggio della cultura pop contemporanea. Non mancano mai riferimenti ai brand mainstream più apprezzati dai giovani e le opere d’arte degli artisti più quotati dal mercato sono onnipresenti sulle pareti delle ville generate dall’immaginazione dell’artista. 

    In opere come “U couch activist” (2022) appaiono anche elementi grafici che contribuiscono alla loro efficacia comunicativa. 

    Dot Pigeon dà forma al contrasto interiore tra una vita borghese e la necessità di esprimere le proprie inclinazioni anarchiche. 

    Non manca un forte elemento di critica sociale. Il lato ipocrita del politicamente corretto e la positività tossica si materializzano nelle ville lussuose che i protagonisti delle opere sentono il bisogno di vandalizzare. 

    La controversia sta nei personaggi stessi che, nonostante il loro desiderio di astrarsi da questa realtà, ne fanno totalmente parte.

    Ce lo racconta “Burning them down in Balenciaga” (2020) dove il balaclava guy è ritratto davanti a una villa in fiamme mentre fuma una sigaretta. Addosso, tuttavia, porta una felpa del brand di alta moda che stride con il gesto anti elitario che ha appena commesso. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI DOT PIGEON

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive di Dot Pigeon:

    Dopo aver creato l’ambiente per l’opera d’arte, le foto di Dot Pigeon lo ritraggono mentre assume la posa in cui ha immaginato il personaggio all’interno dello spazio. In seguito, l’artista intraprende la produzione artistica vera e propria. Giusto un accenno al suo processo creativo che abbiamo discusso nell’intervista.”

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    Gli NFT futuristi di DANGIUZ nascondono il presente

    Gli NFT futuristi di DANGIUZ nascondono il presente  

    Dangiuz è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Dangiuz

    Dangiuz è un artista digitale che utilizza il disegno 3D per realizzare opere NFT. 

    La sua arte ci racconta un affascinante futuro distopico. La poesia della sua estetica è un invito a guardare che nasconde un monito sul nostro avvenire.  

    CHI È DANGIUZ?

    Come per molti artisti che rivoluzionano l’arte digitale, la passione per la tecnologia segue Dangiuz fin da giovanissimo. 

    Quando i suoi studi lo avvicinano alla grafica e alla fotografia, questo interesse si incanala nella dimensione creativa. 

    Dopo aver portato avanti la sua professione di grafico per anni, il richiamo dell’arte porta Dangiuz a sentire il bisogno di tornare a creare sperimentando nuovi stili e tecniche. 

    È attraverso il disegno 3D che approda nel mondo della Crypto Art e il resto lo può raccontare il successo che ha avuto la sua arte. 

    LA SUA ARTE

    Gli scenari futuri risultano sempre delle ottime metafore sul tempo contemporaneo. È questo il concetto che si nasconde dietro alle ambientazioni degli NFT di Dangiuz.  

    I riferimenti culturali dell’artista che provengono da libri, film e fumetti si materializzano in un’estetica che fa riferimento agli stili outrun, retro, cyberpunk e futuristico. 

    Estetiche solo apparentemente simili che Dangiuz sa combinare in modo armonioso. Il risultato sono scenari futuri distopici con un forte impatto poetico derivante dalla loro sensibilità evocativa e allegorica. 

    L’essenza delle opere di Dangiuz è la consapevolezza della tragicità delle realtà che crea. 

    La loro forza di impatto sta nel parlare della degenerazione della condizione di solitudine umana in una realtà futura che è la conseguenza di quella contemporanea. 

    La bellezza nasconde un invito alla consapevolezza e a un cambio di direzione. 

    La poesia della deriva è ancora più cruda in opere come “New Life” (2020), un’opera NFT che ritrae una madre androide con in grembo un futuro essere umano. 

    Una metafora su come la tecnologia sia ormai parte della nostra genetica, destinata a sovrastare l’umanità impossessandosi del ruolo di creatore. 

    Cosa ne sarà dell’uomo? Come in molte delle sue opere, anche in “Act of Kindness” (2021) Dangiuz ci racconta di persone prigioniere della propria solitudine. 

    Una ragazza accarezza un gatto in un appartamento desolato immerso in una caotica città futuristica. Tutto ciò che resta di un atto di gentilezza. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI DANGIUZ

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive di Dangiuz:

    Nell’intervista con Dangiuz abbiamo discusso la funzione dell’artista e dell’arte stessa che lui attribuisce al concetto di libertà. La libertà è supportata anche dall’uso di strumenti tecnologici e software che gli permettono di avere il controllo sulla sua sperimentazione, la sua arte e le sue creazioni.”

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    DADA.ART è una speranza per il mondo NFT

    DADA.ART è una speranza per il mondo NFT

    DADA.ART è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta DADA.ART

    DADA.ART è luogo immerso nel mondo virtuale dove l’arte prende vita come frutto della collaborazione tra artisti e appassionati dell’universo blockchain. 

    La collezione nata dagli incontri creativi, “Creeps & Weirdos”, è un cimelio della storia NFT e capolavoro dell’estetica di Internet.

    COS’È DADA?

    DADA è uno spazio virtuale d’incontro per appassionati di Crypto Art da tutto il mondo. 

    Una comunità decentralizzata che ospita artisti influenti, professionisti della tecnologia, ricercatori e collezionisti che gravitano all’interno dell’ecosistema blockchain. 

    La comunicazione tra i diversi utilizzatori di DADA non avviene attraverso la parola, ma attraverso la collaborazione creativa, dando vita a opere partecipate.

    Questa realtà esiste da prima che la Crypto Art entrasse nel dibattito dell’arte. 

    Il lancio nel 2017 di “Creeps & Weirdos” – un progetto NFT e collezione contenente 108 pezzi unici realizzati da 30 artisti della piattaforma –  ha sancito la posizione di DADA tra i pionieri della Crypto Arte. 

    LA SUA ARTE

    “Creeps & Weirdos” è la rappresentazione dell’essenza di DADA. 

    Quando la collezione viene lanciata nel 2017, la Crypto Arte è territorio inesplorato. Curiosità e innovazione guidano quello che è ancora un esperimento e nel 2019 la collezione è sottoposta al suo primo aggiornamento. 

    Il momentaneo stallo del mercato spinge DADA alla decisione di ricompensare tutti i collezionisti originari con una versione aggiornata delle NFT del 2017 e chiudere la collezione. 

    Nel 2021, la ripresa promettente del mercato crypto porta DADA a considerare una nuova uscita, ma il mercato è più veloce e, colpito e affascinato da questo pezzo di storia NFT, rivolge tutta la sua attenzione al progetto. 

    Ora “Creeps & Weirdos” è un’unica collezione che racchiude due edizioni in cui gli stessi token sono rappresentati con diverse caratteristiche e sfumature legate a storie differenti.

    Tra i pezzi della collezione “El Raro” di Cromomaniaco incarna in modo potente l’anima di questo progetto. 

    La prospettiva è un primo piano cinematografico di una creatura dalle fattezze umane che con un sorriso inquietante sembra dare il benvenuto in un’altra realtà allo spettatore. 

    L’opera è in linea con il concept creativo di “C&W” che è stata rilasciata in occasione dell’Halloween 2017, data simbolica dell’apertura di dimensioni estranee proprio come il mondo digitale. 

    I colori fluorescenti rimandano all’originaria estetica di Internet che vuole essere diversa dal reale per ricordarci che l’universo virtuale è uno specchio del nostro, ma non è la stessa cosa. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI DADA.ART

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive di DADA.ART:

    “DADA è stato speciale anche nel modo in cui si è svolta l’intervista. attraverso le voci di molteplici artisti, come un collettivo. Una caratteristica di DADA è il suo coinvolgimento con gli aspetti sociali dello spazio della Crypto Arte. DADA non si limita a criticare, ma propone e lavora a soluzioni. DADA è speranza”.

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    Gli NFT di Brendan Dawes parlano il linguaggio digitale

    Gli NFT di Brendan Dawes parlano il linguaggio digitale 

    Brendan Dawes è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Brendan Dawes

    Brendan Dawes è un artista inglese che introduce programmazione e intelligenza artificiale nella sua pratica creativa.

    Le sue opere NFT stupiscono per la capacità di dare una forma immediatamente materiale ai riferimenti della cultura digitale, nonostante la loro apparenza estremamente astratta.

    CHI È BRENDAN DAWES?

    Il cuore del percorso artistico di Brendan Dawes è la tecnologia. Da bambino riceve un computer in regalo e inizia a esplorare la programmazione.

    In seguito persegue la sua passione ideando progetti visionari come designer. 

    I suoi primi lavori indagano come tradurre l’immaterialità dell’universo digitale in qualcosa di tangibile. Invenzioni che prendono forma dal suo fascino per i media. 

    LA SUA ARTE

    È il lavoro “Cinema Redux” a cambiare la traiettoria di Dawes per sempre, portandolo all’attenzione del mondo dell’arte. 

    Nel 2004 l’artista pubblica sul suo sito un’immagine che corrisponde a un distillato visivo di un intero film. 60 fotogrammi catturati a un minuto di distanza dall’altro sono in grado di tradurre in un’immagine immediata un’intera pellicola.

    Nel 2008 il MoMA decide di inserire “Cinema Redux” nella sua mostra “Design and the Elastic Mind”

    Segue naturalmente, dunque, il debutto di Brendan Dawes nella Crypto Art che avviene nel 2020 su KnownOrigin

    Il suo lavoro attira subito l’attenzione del noto collezionista NFT WhaleShark che celebra la sua arte per la sua estetica accattivante e la capacità di dare forma all’immaginario digitale. 

    Fanno parte del suo metodo processi generativi che coinvolgono dati, machine learning e programmazione . 

    “Black Mamba’s Revenge” esprime perfettamente la fascinazione per la cultura pop e il cinema tipica della poetica di Dawes. 

    La scena di lotta finale del film cult di Tarantino, “Kill Bill Vol.2” viene processata dall’intelligenza artificiale per creare delle stime delle pose assunte dagli attori nel muoversi attraverso l’inquadratura. 

    I pixel che compongono le diverse posizioni sono poi fusi tra loro trasformandosi in delle forme fluide che si librano nello spazio dell’immagine. 

    Il risultato è un estratto essenziale della nota scena di vendetta. I colori, i movimenti delle forme, tutto ricorda l’atmosfera del film. 

    Un lavoro sulla rielaborazione dei riferimenti della cultura di massa che è l’evoluzione concettuale di “Cinema Redux”  e che dimostra la capacità di Dawes di parlare il linguaggio dell’universo digitale. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI BRENDAN DAWES

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive dell’artista Brendan Dawes:

    Nella sua stimolante intervista, Brendan Dawes ha paragonato l’arte e la tecnologia al cinema francese della Nouvelle Vague, nato grazie a una cinepresa più leggera.

    La gente ha iniziato a riprendere da angolazioni diverse e a fare film per strada, al di fuori di qualsiasi intenzione originale degli inventori di quel tipo di telecamera.” 

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    Bard Ionson: la tecnologia NFT ci sta cambiando

    Bard Ionson: la tecnologia NFT ci sta cambiando

    Bard Ionson è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Bard Ionson

    Bard Ionson è un artista che sfrutta la sua conoscenza del digitale per produrre arte. 

    Le sue opere affrontano il tema della realtà in tutta la sua complessità e rivelano come la tecnologia ci sta cambiando. 

    CHI È BARD IONSON?

    Bard Ionson nasce in Colorado e studia tecnologie dell’informazione e programmazione. 

    Sono le sue competenze tecniche a facilitargli il percorso verso l’arte digitale. Nel 2018 approda nell’ambiente della Crypto Art dove trova una dimensione accogliente in cui è libero di condividere la sua arte con veri appassionati. 

    Le sue opere NFT cominciano, così, a ottenere visibilità inaugurando la sua carriera come crypto artista.  

    L’opera “Desolation of Empire” di Bard Ionson

    LA SUA ARTE

    Bard Ionson è affascinato dalla sperimentazione con la distorsione del reale. La sua arte esiste nello spazio tra realtà tangibile e sensoriale, realtà elettronica e realtà spirituale. 

    Il suo pensiero artistico viene declinato attraverso mezzi espressivi molto vari che non si limitano alla Crypto Arte. 

    Una delle tecniche usate da Ionson è la scanografia. Il piano dello scanner viene utilizzato per catturare l’immagine di qualsiasi cosa vi si possa appoggiare.

    Ionson gioca con le immagini da lui create e raccolte, che vengono modificate inserendo dei glitch, metafora della transizione tra i diversi piani della realtà. 

    L’arte di Ionson sa anche evadere dalla dimensione bidimensionale. Alcune delle sue opere combinano suono e animazione, frutto del lavoro con oscilloscopi, ossia strumenti di misurazione di energia, corrente e tensione.

    La riflessione di Bard Ionson su realtà e digitale è perfettamente resa da “Desolation of Empire”

    La rielaborazione delle opere del pittore inglese Thomas Cole è punto di partenza per raccontare la fine dell’arte che parla dell’utopia espansionistica occidentale a favore di una nuova arte che mette in luce la corruzione del tempo contemporaneo. 

    Cole dipingeva gli Stati Uniti agli albori, illuminati dalla luce della promessa di un impero. Ionson gli risponde che quel sogno è morto. 

    Frammenti tratti dai dipinti del pittore inglese e dalle immagini della campagna elettorale di Donald Trump sono fusi tra loro da una distesa di glitch che guida la transizione tra l’utopia e la realtà. 

    Lo stesso gusto per l’astrazione ritorna in “A Time to Protest”, opera NFT in movimento che invita a dividere il tempo delle emozioni in un’epoca dominata dall’istinto piuttosto che dalla riflessione. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI BARD IONSON

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art – Begins” scrive dell’artista Bard Ionson:

    Per Bard Ionson la tecnologia è più di uno strumento; in qualche modo sta cambiando la mente umana e influenza la cultura e il mondo che ci circonda in modi che non comprendiamo. Quando è introdotta in uno spazio fisico, la tecnologia provoca distorsione e, nel mezzo, capitano dei glitch”.

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    I paesaggi del futuro in NFT di Anne Spalter

    I paesaggi del futuro in NFT di Anne Spalter 

    Anne Spalter è una dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Anne Spalter

    Anne Spalter è un’artista e accademica americana che lavora con nuovi media e ricerca il tema dell’incontro tra arte e tecnologia. 

    Le sue opere sono panorami che usano la rappresentazione dell’ambiente per riflettere il paesaggio interiore con un’estetica che prende spunto da fantascienza e realtà urbana.

    CHI È ANNE SPALTER?

    Il successo accademico va di pari passo con quello artistico nel percorso di carriera di Anne Spalter, fondatrice dei primi corsi di arte digitale alla Brown University e alla Rhode Island School of Design

    La carriera accademica incontra continuamente la sua pratica artistica nella ricerca sulla fusione tra arte e tecnologia digitale. 

    La sperimentazione ha condotto Anne Spalter nell’universo della Crypto Art, dove crea NFT statici e in movimento che riprendono gli elementi distintivi della sua produzione artistica. 

    LA SUA ARTE

    Il simbolismo è la chiave di lettura dell’arte di Anne Spalter. Una serie di simboli ricorrono ciclicamente nella sua produzione e, per quanto estremamente personali, hanno la capacità di stimolare risposte universali. 

    Elementi urbani incontrano UFO usciti da racconti Sci-Fi e specchi d’acqua. 

    Panorami contemporanei e fantastici sono i protagonisti delle opere di Spalter e nascono dai riferimenti creativi dell’artista che spaziano dagli scritti di Carl Jung alla letteratura fantascientifica.

    La composizione dei lavori di Anne Spalter gioca con pattern geometrici come cerchi e sfere per equilibrare la distribuzione degli elementi raffigurati, mentre il colore ha una funzione cronologica e riproduce le luci del tramonto, dell’alba e del crepuscolo.

    Il tradizionale lavoro manuale sul segno e la struttura si combina con un uso innovativo del digitale.

    Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale è entrata a far parte del processo creativo di Spalter che ha iniziato a considerarla come un partner creativo. 

    Un esempio di questa collaborazione sui generis è “Fire Castle”, un’opera NFT che riprende il tema figurativo del panorama. 

    La rielaborazione da parte dell’AI dona all’opera una luce onirica generata dall’accostamento di elementi estremamente dettagliati ed elementi che sembrano essersi persi nella memoria di una mente non umana.

    Lo scenario apparentemente romantico e pacifico di un borgo medievale prende vita attorno a un castello che è, però, circondato da fiamme arancioni che interrompono il celeste del cielo. 

    Una fiaba di distruzione ambientata in un tempo indefinito tra il remoto passato e l’estremo futuro.

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI ANNE SPALTER

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive dell’artista Anne Spalter:

    Nella sua magnifica intervista, Anne Spalter ha discusso di come abbiamo sempre visto gli artisti come creatori solitari. Ma grazie alla Blockchain che facilita la collaborazione, la creazione è più simile a una struttura di tipo cinematografico, con regista o produttore e con più gruppi di persone che lavorano insieme.”

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

    Bonhams riscrive le regole del mercato d’arte africana

    Bonhams riscrive le regole del mercato d’arte africana

    Helene Love-Allotey è l’esperta che ha portato la casa d’aste Bonhams al centro del mercato d’arte africana

    L’arte africana sta ricevendo finalmente l’attenzione del mercato d’arte internazionale. Una scena artistica prolifica che è entrata nella visuale dei collezionisti, anche grazie a singoli attori che sono stati in grado di mostrarne il valore al resto del mondo. 

    È il caso di Helene Love-Allotey, specialista della casa d’aste Bonhams che non ha avuto paura di sfidare le regole della vendita d’asta per dare maggiore visibilità all’arte africana. 

    Quali sono le differenze che Love-Allotey ha apportato nella pratica di vendita all’asta di Bonhams per assicurare alle opere africane la rilevanza che meritano? 

    Come la stessa Helene Love-Allotey ha dichiarato, il primo passo è stato prendere coscienza della diversità del continente africano che ospita numerose etnie differenti. 

    Questo aspetto è fondamentale per comprendere che non è possibile limitare le opere al loro continente di provenienza. Bisogna riconoscere la specificità della loro cultura etnica per valorizzarle e si deve includere anche la produzione connessa alla diaspora africana. 

    Per creare una realtà di mercato è fondamentale coltivare un network. Per questo, Bonhams ha cominciato a investire su esibizioni che introducessero le opere a collezionisti e appassionati di arte africana così da estendere l’interesse. 

    Bonhams ha il merito di aver promosso un ambiente in cui i suoi collaboratori sono invitati ad esplorare il mercato seguendo le proprie passioni. Una spinta ad innovare la pratica della vendita all’asta per creare uno spazio più democratico. 

    Il rinnovato interesse per l’arte africana segue la tendenza di molti collezionisti a curare le proprie collezioni secondo una prospettiva meno eurocentrica, ricercando una rappresentazione più equa della storia dell’arte

    È grazie all’operato di gallerie e case d’asta che riescono a vedere al di là del loro obiettivo di vendita e danno opportunità ad artisti e opere meno note che il mercato d’arte si sta trasformando in un ambiente più inclusivo e aperto alla diversità. 

    Creare una nuova area di mercato è possibile se si investe nel dare la giusta luce alle opere creando un giro di interesse attorno ad esse. 

    É ciò che ha fatto Helene Love-Allotey quando nel 2020 ha inserito Sasa, Bleecker, New York, 2016, opera dell’artista sudafricana Zanele Muholi sul catalogo di un’asta, nonostante non fosse il pezzo di maggior valore. 

    Questa apparentemente innocente contravvenzioni al galateo della vendita all’asta è, in realtà, un potente gesto contro le gerarchie di valore nell’arte. 

    Photo Credits: Carib Ritual (6)” (1973) dipinto dell’artista inglese-guianese  Aubrey Williams, tra i lavori esposti nella prima asta di Arte Africana di Bonhams. Courtesy Bonhams.Fonte ARTNews.

    Angie Taylor porta il Punk nel mondo NFT

    Angie Taylor porta il Punk nel mondo NFT

    Angie Taylor è una dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta Angie Taylor

    Angie Taylor sfrutta le sue abilità artistiche di scultrice e animatrice 3D per dare forma a sculture digitali che prendono vita nell’universo della Crypto Arte. 

    Le sue opere offrono uno squarcio sullo spettro interiore dell’artista, riuscendo a raccontare l’esperienza di chi non si sente di appartenere a nulla, con un gusto irriverentemente Punk.

     

    CRYPTO ART – Begins presents Angie Taylor

    CHI È ANGIE TAYLOR?

    Angie Taylor vive la sua adolescenza in Scozia negli anni ’70: pieno periodo Punk. É proprio l’appartenenza a questa controcultura il primo elemento di forte influenza del suo lavoro in cui si possono ritrovare riferimenti all’atteggiamento di ribellione e anarchia tipico del movimento.

    Nel 1981 si trasferisce brevemente in Giamaica dove impara ad intagliare il legno con un gruppo di amici giamaicani rastafariani. Questa esperienza si fonde con il suo passato Punk e si riflette nella sua arte che è caratterizzata da un’essenza tribale. 

    Taylor fa ritorno in Scozia per studiare arte e ottiene una laurea in scultura e disegno. La sua pratica artistica va sempre di pari passo con l’attività politica a favore di temi come antirazzismo e diritti LGBTQ.

    L’avvento di Internet è per Angie Taylor una rivelazione, che la porta a intraprendere un lungo percorso di carriera nell’animazione.

    Negli anni ’90 la scelta coraggiosa di lasciare la professione per dedicarsi completamente all’arte porta Angie Taylor a ritrovare il suo legame con la scultura attraverso l’animazione 3D e la realtà virtuale. 

    LA SUA ARTE

    Ribellione, critica sociale e introspezione sono il fil rouge delle opere NFT di Angie Taylor. 

    “Identity” (2022) ci mostra una creatura che colpisce con un cellulare il suo stesso riflesso nello specchio di un bagno. 

    Il gioco di riflessi che fa sì che l’immagine sia riprodotta tre volte veicola il senso di oppressione del dover gestire il conflitto tra interiorità e apparenza, soprattutto nell’epoca contemporanea.

    Il gesto distruttivo è un atto di ribellione contro le imposizioni sociali, un gesto di violenza che vuole risvegliare l’istinto di autodifesa dello spettatore. 

    Ritroviamo la stessa estetica Punk in “Drug Prowling Wolf” (2022). 

    Con quest’opera Taylor dona un’immagine in tributo a “White Man in Hammersmith Palais”, con cui i Clash cantavano la morte del Punk. 

    Il tributo cela, però, un monito rivolto al movimento della Crypto Arte: non perdere te stesso. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI ANGIE TAYLOR

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive dell’artista Angie Taylor:

    “Tra le tante tematiche che abbiamo toccato nell’intervista con Angie Taylor, il ruolo degli artisti nella società è stata una delle più interessanti. Nel Neolitico le professioni venivano assegnate alle persone in base alle loro abilità intrinseche, non in base al sesso o alla classe sociale. Oggi, invece, classifichiamo le persone secondo categorie.” 

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – begins”!