Bonhams riscrive le regole del mercato d’arte africana
Helene Love-Allotey è l’esperta che ha portato la casa d’aste Bonhams al centro del mercato d’arte africana
L’arte africana sta ricevendo finalmente l’attenzione del mercato d’arte internazionale. Una scena artistica prolifica che è entrata nella visuale dei collezionisti, anche grazie a singoli attori che sono stati in grado di mostrarne il valore al resto del mondo.
È il caso di Helene Love-Allotey, specialista della casa d’aste Bonhams che non ha avuto paura di sfidare le regole della vendita d’asta per dare maggiore visibilità all’arte africana.
Quali sono le differenze che Love-Allotey ha apportato nella pratica di vendita all’asta di Bonhams per assicurare alle opere africane la rilevanza che meritano?
Come la stessa Helene Love-Allotey ha dichiarato, il primo passo è stato prendere coscienza della diversità del continente africano che ospita numerose etnie differenti.
Questo aspetto è fondamentale per comprendere che non è possibile limitare le opere al loro continente di provenienza. Bisogna riconoscere la specificità della loro cultura etnica per valorizzarle e si deve includere anche la produzione connessa alla diaspora africana.
Per creare una realtà di mercato è fondamentale coltivare un network. Per questo, Bonhams ha cominciato a investire su esibizioni che introducessero le opere a collezionisti e appassionati di arte africana così da estendere l’interesse.
Bonhams ha il merito di aver promosso un ambiente in cui i suoi collaboratori sono invitati ad esplorare il mercato seguendo le proprie passioni. Una spinta ad innovare la pratica della vendita all’asta per creare uno spazio più democratico.
Il rinnovato interesse per l’arte africana segue la tendenza di molti collezionisti a curare le proprie collezioni secondo una prospettiva meno eurocentrica, ricercando una rappresentazione più equa della storia dell’arte.
È grazie all’operato di gallerie e case d’asta che riescono a vedere al di là del loro obiettivo di vendita e danno opportunità ad artisti e opere meno note che il mercato d’arte si sta trasformando in un ambiente più inclusivo e aperto alla diversità.
Creare una nuova area di mercato è possibile se si investe nel dare la giusta luce alle opere creando un giro di interesse attorno ad esse.
É ciò che ha fatto Helene Love-Allotey quando nel 2020 ha inserito “Sasa, Bleecker, New York, 2016”, opera dell’artista sudafricana Zanele Muholi sul catalogo di un’asta, nonostante non fosse il pezzo di maggior valore.
Questa apparentemente innocente contravvenzioni al galateo della vendita all’asta è, in realtà, un potente gesto contro le gerarchie di valore nell’arte.
Photo Credits: “Carib Ritual (6)” (1973) dipinto dell’artista inglese-guianese Aubrey Williams, tra i lavori esposti nella prima asta di Arte Africana di Bonhams. Courtesy Bonhams.Fonte ARTNews.