CHE COS’E’ L’ARTNAPPING
Rapimento e riscatto di opere d’arte
“Abbiamo rubato le vostre opere. Se le volete indietro dovrete pagare un riscatto”
Con queste parole è possibile definire l’Artnapping, ovvero il rapimento di opere d’arte con richiesta di riscatto.
Da sempre l’arte è nel mirino di ladri e rapinatori: infatti secondo i dati dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, il furto di opere d’arte ogni anno produce un giro d’affari superiore ai 6 miliardi e mezzo di euro.
La storia dell’arte è segnata da furti di opere, dalla “Gioconda” di Leonardo da Vinci rubata dal Louvre nel 1911 e poi recuperata anni dopo, o ancora la celebre opera “America” di Maurizio Cattelan portata via dal Blenheim Palace nel 2019, 103 kg d’oro massiccio a forma di wc, mai più ritrovata.
Se questi casi hanno riguardato opere che una volta rubate, volevano essere rivendute sul mercato dell’arte, ecco che un altro fenomeno si è diffuso, quello dell’Artnapping, ossia il rapimento di opere d’arte con richiesta di riscatto che coinvolgono non solo il singolo collezionista ma anche musei o gallerie.
Il fenomeno dell’Art Napping è molto conosciuto nel settore, in particolare quello assicurativo dell’arte, ma ben poco ne sa il grande pubblico, mentre recentemente è stato affrontato nella pubblicazione “Art & Crime. Furti, plagi e misfatti nella storia dell’arte” a cura degli esperti Stefan Koldehoff e Tobias Timm edito da 24 ORE Cultura.
RAPIMENTO CON RISCATTO PER DIPINTI DI TURNER E FRIEDRICH
E’ proprio nel primo capitolo del libro che gli autori raccontano episodi avvenuti nel corso del tempo, che hanno visto l’Arte essere ostaggio delle organizzazioni criminali.
Tra i primi episodi, quello avvenuto nel 1994 ai danni della Schirn Kunsthalle di Francoforte, quando degli sconosciuti hanno trafugato due preziosi dipinti di William Turner, in prestito dalla Tate Gallery di Londra, e uno di Caspar David Friedrich.
I quadri erano complessivamente assicurati per 62 milioni di marchi tedeschi, e mentre i fautori del furto sono stati acciuffati in fretta, i dipinti restano irreperibili per anni.
A seguito della rapina si sono fatti vivi a più riprese presunti intermediari che affermavano di aver accesso ai quadri e dopo diversi tentativi di recupero, i quadri sono stati restituiti proprio a fronte di un riscatto milionario.
Caso più recente quello avvenuto al Museo del Vetro di Dusseldorf che nel 2020, a vent’anni dal furto, ha ricevuto una richiesta di riscatto di 200mila euro per riavere la refurtiva di cinque opere del valore di oltre 700mila euro. La coppia di ladri è stata arrestata in un’operazione complessa poco prima di riuscire a riscuotere il riscatto.
Altro esempio celebre è quello del furto del “Ritratto di signora” di Gustav Klimt alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza avvenuto nel 1997, per cui venne richiesto un riscatto di 150mila euro che non fu mai pagato, mentre l’opera è stata ritrovata nel gennaio 2020.
Ma è così semplice ottenere un riscatto?
Assolutamente no, infatti accade raramente che le istituzioni o i collezionisti derubati scendano a patti con i criminali, ma può accadere. Non di rado i furti avvengono senza che i criminali conoscano realmente il valore economico delle opere o il loro valore assicurativo, portando di fatto a richiedere riscatti di molto inferiori.
E tu, conosci il fenomeno dell’Artnapping?
Photo credits: Art Heist (2016) by Maggie Pyle.CC BY-ND 4.0.